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COME ELIMINARE LA POLVERE E ALTRI BRUTTI PENSIERI

~ Il nuovo romanzo di Daniele Germani

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INTERNO NOTTE – Comprate pure tutto quello che volete

05 giovedì Dic 2019

Posted by Daniele Germani in blog personale

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arte, blog, compravendita, disonestà intellettuale

Potete comprare tutto quello che volete, se siete magari ricchi, o potete risparmiare per poter  comprare tutto quello che volete, se siete bravi e parsimoniosi.

Ma forse non vi resta altro che sognare di poterlo fare e quindi iniziate a sperare di vincere alla bella lotteria del cazzo, qualsiasi essa sia, per poter comprare tutto quello che volete.

Quante ripetizioni, già, quante e quanto è tutto così ridondante, eh? Eppure siamo sempre tutti pronti a sorbirci sempre le stesse cose e non ce ne crucciamo più di tanto. Sempre lo stesso identico libro, lo stesso cazzo di film ogni anno, la canzone con il solito bellissimo ritornello e no, non parlo del “cazzo di film di natale”, della canzoncina creata ad hoc e del ventiseiesimo romanzo dello stesso scrittore, stessi protagonisti, stessa trama, stesso successo. Io intendo il prodotto buono,  quello originale, che si chiama “d’autore”, sempre lo stesso, sempre che sorprende, sempre che “ohhhh”. Saranno cento anni che ci sbalordiscono ogni volta con il prodotto all’avanguardia, quello che sposta l’asticella dello stupore. Il libro con il titolo che lascia a bocca aperta, il nuovo taglio sulla tela o i soldati che sparano fiori nei loro fucili disegnati sul muro di qualche casa in Inghilterra.

Ogni anno, ogni giorno, ogni prodotto che “è un po’ più meglio dell’altro” ci stupisce, già. Ma cosa dovrebbe stupirci, in verità? Questa si chiama evoluzione derivata dalla noia, mica dalla voglia di creare qualcosa di migliore per chi sta lì ad aspettare.

Il mercato dello stupore quindi (e degli Autori con la A maiuscola, che siano scrittore, cinematografari, pittori o quello che vi pare) risponde al mercato vero e proprio, quello che una volta era baratto, poi quello “tira fuori i soldi e ballo quello che vuoi” e non quello astratto, inconsapevole e benigno che immaginiamo essere quello dell’arte.
Voi credete che io (per “io” leggi qualsiasi autore che crede di aver scritto il capolavoro dell’anno) scriva libri per migliorare il mondo, per rendere le menti più lucide, per tirare fuori chissà quale verità e illuminare chissà qualche anfratto del cazzo?

No, la verità è che i tuoi soldi e i miei soldi si mescolano all’ignoranza di chi crede che la cultura, l’arte, la sovrapposizione dei destini e gli impegni del quinto per le cazzate fatte da altre persone, siano nobili scoregge dell’animo da dover santificare, accudire, sperando che quando l’arcobaleno finsice, lì ci si trovi la salvezza dell’arte e dell’artista. Ma voi ci credete davvero? Alla fine non sono altro che elementi composti dalla stessa identica materia base che implica lo stesso identico procedimento industriale: la noia, la vera regina dello spettacolo, non genera profitti.

Beh, è così.

La prossima volta che andrete a balterare in giro che quel grande scrittore, quel fenomeno di regista o quell’altro genio di cantante ha scritto-cantato-diretto il capolavoro dei capolavori, ricordatelo che l’ha fatto solo per le scimmiette, che queste non si annoino e che gli portino un po’ di soldi.

tutto qui.

Intervista di Gianluca Garrapa a Daniele Germani per ilromanzo.it – Come Eliminare la Polvere e altri Brutti Pensieri

21 giovedì Nov 2019

Posted by Daniele Germani in blog personale, News

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BASAGLIA, best books, books, DANIELE GERMANI, ilovebooks, INTERVISTA, LEGGE BASAGLIA, leggere, letteratura, letteratura contemporanea, letteratura contemporanea italiana, letteratura italiana, lettori, lettrici, lettura, libri, pazzi, pazzia, PSICHIATRIA, psicologia, romanzo psicologico, scrittori, scrittori esordienti, scrittori italiani, scrittura, scrittura creativa

QUI IL LINK ORIGNALE AL SITO SULROMANZO.IT 

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La follia è una nota fra le altre. “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri” di Daniele Germani

Autore: Gianluca Garrapa

Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri, il nuovo romanzo di Daniele Germani pubblicato da Spartaco edizioni nel 2019, affronta il tema della legge Basaglia. Ambientato a ridosso degli anni Ottanta, negli anni in cui la legge Basaglia chiude i manicomi (1978), il romanzo intreccia le storie di alcuni personaggi, l’uomo, la donna, il pazzo, il vecchio, il professore, in una composizione ritmica originale e lirica nella descrizione di paesaggi e stati d’animo. Il finale è sorprendente e la tematica psichiatrica è trattata con competenza e senza mai cadere nella retorica.

«Soprattutto aveva una domanda ben chiara: come eliminare la polvere e altri brutti pensieri?» La domanda. La domanda è sempre domanda d’amore e di riconoscimento dell’altro, un demandare, e quel rumore bianco interiore che ci guasta la vita è sempre un mancato riconoscimento altrui, dalla famiglia fino al contorno sociale. Il suo romanzo insiste molto sulla capacità del desiderio di donare la risposta risolutiva, che spesso, come lei denuncia benissimo, è delegata all’unica soluzione sbrigativa, «quella chimica che mi tiene assoggettato alla realtà che mi avete costruito intorno», che annienta il desiderio.Perché ha desiderato scrivere questo romanzo?

Perché ho desiderato scrivere questo romanzo? Questa è la domanda regina, quella a cui nessuno può rispondere in tutta la chiarezza che merita, ma non perché si voglia mentire, bensì perché la verità e la fantasia nelle intenzioni di uno scrittore si confondono sempre, e così si confondono realtà e aspettative. Non posso dare una risposta precisa, ma credo che si inizi a scrivere perché si vuole comunicare qualcosa. Tutti vogliamo comunicare con gli altri e tutti lo facciamo nel miglior modo che riteniamo possibile e accessibile, soprattutto. Gli artisti lo possono fare con l’arte, appunto. Chi sa suonare lo fa con la musica, chi sa dipingere con il disegno e così via. Io so scrivere, almeno a quanto mi hanno detto in molti, e allora uso questo strumento per poter esprimere ciò che sento.

Ma io non voglio spiegare la vita a nessuno, con i miei testi non pretendo di modificare le convinzioni di nessuno. Questo romanzo è stato scritto perché mi piaceva il titolo. Sono partito dal titolo e da lì ci ho costruito sopra la storia per intero. Sembra strano a dirsi, ma è accaduto lo stesso anche con il primo romanzo, Manuale di fisica e buone maniere. Il titolo deve essere la luce che illumina la trama e che devo cercare di scovare tra quelle sette o otto parole che lo compongono.

Ovviamente avevo in testa una certa idea e il titolo stesso è nato dal messaggio che avevo in mente di voler mandare, ovvero parlare degli emarginati, di chi è e sarà sempre ultimo. Nel mio primo, il Manuale, parlo di penultimi, ora mi sembrava giusto parlare di chi non avrà mai la possibilità di guardare alla vita con speranza.

La questione Basaglia poi mi ha sempre interessato Già prima di pensare alla stesura, mi ero molto informato su questo momento storico così importante. Insomma, sono arrivato già preparato al momento in cui mi è venuto in mente quel titolo così particolare e poi ho dovuto soltanto metterci dentro la storia.

«L’odore di gelsomino è forte, prepotente, sembra occupare spazio e quasi come fumo denso invade aria e narici ed entra nei pensieri, li addolcisce, rendendo tutto più morbido, rilassante». Molto interessante è la reiterazione di questo giro di frase: ogni volta e in un senso particolare, ogni personaggio s’imbatte nella simbologia di questo fiore. Il gelsomino, e tutte le leggende di cui è protagonista, può esprimere innocenza, felicità, timidezza ma anche grazia e desiderio. Nel romanzo è un chiave che collega i personaggi, una funzione retorica: personaggi, si scoprirà, molto particolari. Come ha lavorato per renderli credibili e diversificati tra loro?

Il lavoro di diversificazione dei personaggi, almeno nel mio caso, avviene in maniera abbastanza naturale. Mi spiego meglio: quando si scrive ci sono varie tipologie di procedura. A volte è necessario definire i personaggi al meglio e nei dettagli fin dove è possibile, perché magari la trama è flessibile e i protagonisti sono il vero elemento portante della storia. Nel caso invece di Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri, la trama è stata pensata per tentare di veicolare un messaggio ben preciso che volevo comunicare e quindi aveva dei paletti decisamente fermi dai quali non potevo in alcun caso allontanarmi troppo.

Anche i personaggi erano definiti, ma non così tanto e ho potuto quindi giocare un po’ con le loro vite, le loro caratterizzazioni, con le varie storie verticali che ho reso funzionali alla trama stessa e non il contrario. È stato bello vivere con loro. Li ritengo tutti molto interessanti. Il personaggio al quale sono più legato è il medico che si incontra in pronto soccorso. Credo sia l’emblema del romanzo stesso. Un uomo intrappolato dai suoi errori in una stanza e dalle sue errate convinzioni di un mondo che ce l’ha con lui, mentre è esattamente vero il contrario. Purtroppo appare per poche pagine, ma prolungare la sua esistenza non sarebbe stato funzionale alla trama.

«Era un concerto di Georges Cziffra, che eseguiva quella che universalmente era riconosciuta come una delle composizioni più complesse mai scritte per pianoforte, la Toccata Opera 7 di Robert Schumann». Ho pensato di rileggere questo passaggio ascoltando Schumann. Il suo romanzo è costruito alternando le vicende di tre personaggi, l’uomo, la donna, il pazzo, e poi ci sono anche il vecchio e il professore. La musica non è solo presente materialmente, sotto forma di pianoforti o di citazioni musicali, ma anche nella metafora che associa il disagio mentale a una nota stonata. Poi dalla lettura dell’indice si evince una sorta di polifonia che alterna voci differenti in una sorta di fuga. Che rapporto esiste, secondo lei, tra la musica e la sua prosa?

Quella sulla musica è questione alla quale tengo molto. Durante la fase creativa e di composizione del testo, ascolto sempre musica, in particolare suonate di pianoforte. Non riesco a scrivere neanche una parola senza che un pianoforte che mi accompagni. Preferisco in assoluto Einaudi, ma anche altri autori come Satie, Bach, Beethoven etc.

Questo ascolto ininterrotto e senza soluzione di continuità per ore anche della stessa playlist mi porta a “inquinare” la scrittura con le note, le partiture e tutto quello che concerne il pianoforte. Anche nel mio primo romanzo il testo era profondamente influenzato dalla presenza della musica di Einaudi.

Questo sconfinamento ha delle ripercussioni ovvie sulla trama e sui protagonisti. Se non avessi questa necessità, probabilmente lei non si sarebbe mai avvicinata a quel negozio di musica e lui non avrebbe avuto la sua nota stonata. Insomma, è un dare-avere a tutti gli effetti, spero con effetti piacevoli per chi legge.

La follia è una nota fra le altre. “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri” di Daniele Germani

«Basaglia ancora non aveva scoperchiato alcun vaso, il tavolo dove tutto era fermo da più di quarant’anni non era ancora stato rovesciato ed ebbe modo di assistere a quello che accadeva lì dentro». La sua scrittura è a tratti onirica, è un linguaggio parlato dal sintomo, dall’inconscio forcluso, ma anche storia di sofferenze e di umanità derelitta, accenti lirici, a volte, paesaggi che dicono la sofferenza. Eppure v’è il discorso preciso sulla legge Basaglia, e sulle meccaniche psichiche e farmacologiche sottese alla cura. Come nasce un romanzo quando deve rispettare la legge della scientificità, della storia e allo stesso tempo della finzione narrativa?

Questa è una domanda eccellente alla quale non credo possa esistere una risposta comune a tutti gli scrittori. Dico questo perché chi scrive di solito non ha alcuna competenza scientifica riguardo l’argomento che tratterà e per questo si affida a esperti del settore che, in prima stesura, controllano la validità e la bontà dello scritto. O è quello che dovrebbe accadere; almeno è questa la mia linea di condotta. Ho sottoposto il mio testo in fase di stesura a due esperti nel settore della chimica e degli esplosivi e a uno psichiatra che, dopo aver letto e consigliatemi le dovute correzioni, hanno dato il via libera al testo.

Quando si scrive una storia dove si sa già che si andrà a invadere campi dove non si ha esperienza, si deve sempre accettare il rischio che la trama non reggerà, che dovrà essere modificata perché magari i personaggi non possono fare quella cosa che porterà a un successivo step della storia, per questo bisogna studiare molto l’argomento prima di affrontarlo e scriverne.

«Siete sempre più soli e sarete sempre più isolati, dietro alle vostre strane tecnologie, alla musica sparata dentro le orecchie, imprigionata nella vostra disattenta concentrazione». Il romanzo racconta anche una società che da un certo punto in poi si è impantanata nell’individualismo più esasperante, vi si oppone la visione di un suo personaggio: «Chi fa arte la fa per tutti». Alla folle velocità dell’iperproduzione materialistica obietta la lentezza dei processi psichici, ancora di più quando vengono sedati, meccanismi soggettivi che cozzano con i tempi strettissimi della produzione commerciale: dunque velocità contro lentezza. La sua letteratura da che parte sta?

Devo dire che i miei personaggi, sia del primo sia di questo secondo romanzo, vivono in altre epoche, prendono treni e non aerei, anche se potrebbero, non usano i forni a microonde perché ne hanno timore, hanno paura della velocità delle automobili e si perdono in lunghe e lente passeggiate in parchi e periferie labirintiche.

I miei personaggi non sono autobiografici nelle azioni che intraprendono, ma lo sono sicuramente nelle loro sfumature, che cerco di rendere indispensabili all’economia della storia stessa.

L’iperproduzione materialistica c’è sempre stata ed è sempre stata rapportata all’epoca di riferimento, ma quando scrivo amo che i miei personaggi respirino, che si sentano liberi e sganciati dalla commercializzazione di qualsiasi oggetto e prodotto, anche fosse artistico, con il quale si trovano a contatto.

Vorrei precisare che questo processo non avviene a tavolino, o almeno non del tutto. Scrivo di alcune tipologie di persone e mi viene abbastanza naturale la loro caratterizzazione come ho scritto poco fa; la mia letteratura quindi sta dalla parte di chi ha un po’ paura di quello che gli può accadere affrontando la tecnologia dell’epoca in cui vive.

«Ricordatevi però che quel Pazzo aveva ragione: io sono Pazzo solo perché siete voi a voler essere sani». Lei è stato in grado di costruire un intreccio con un finale che sorprende, non solo per una questione di stile che garantisce la tenuta della storia, ma proprio per un aspetto filosofico molto indagato dagli scrittori: la differenza tra vero e falso, tra sogno e reale, e in questo caso tra follia e normalità. La grammatica mentale di uno scrittore ha delle differenze sostanziali rispetto a quella di chi non ama né leggere né scrivere?

Io non credo. Cerco di spiegarmi meglio. La grammatica mentale è un aspetto della fantasia che ognuno di noi, chi più e chi meno, possiede. Leggere e scrivere può accentuare o meno e allenare o atrofizzare la capacità di scrivere, ma è una capacità che si ha innata. C’è chi è portato per fare i conti a memoria, chi ha nella manualità la sua naturale predisposizione e via dicendo. Io non ho la benché minima manualità e se devo fare dei lavori in casa, posso allenarmi quanto voglio, ma cambiare una maniglia alla porta o stuccare un muro crepato per me resterà sempre un impegno quasi insormontabile.

Chi invece ha la capacità innata di scrivere, con la lettura e la scrittura può arrivare a perfezionare quest’aspetto, che dovrà essere però accompagnato dal talento. Uno scrittore scrive perché ha talento che con la fantasia crea un connubio perfetto. Quindi, per concludere, non è importante leggere o scrivere per essere uno scrittore, ma bisogna avere le capacità innate. Poi quali sono queste capacità, beh è difficile da stabilire. Chi ha una mente più analitica magari scriverà un thriller, chi invece è più romantico scriverà un romanzo d’amore.

Il leggere o lo scrivere sono l’acqua con la quale si innaffia il seme del talento. Io non so se questo talento sia grande o meno, solo il tempo lo dirà, ma posso dirti che da quando scrivo leggo molto meno e per due motivi. Ho molto poco tempo, tra il lavoro e la famiglia, avendo anche una bambina piccola, e soprattutto perché ho notato che sono troppo influenzato dagli scrittori che amo e questo aspetto credo limiti molto la naturale evoluzione della mia creatività.

Due parole sulla presentazione di Feltrinelli Genova di Polvere

27 venerdì Set 2019

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BASAGLIA, blog, books, FELTRINELLI, FELTRINELLI GENOVA, LEGGE BASAGLIA, letteratura, libri, PRESENTAZIONE, psicologia, scrittura

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Ciao a tutti,

Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri – Romanzo forse è solo un prodotto commerciale, ma le persone che ieri hanno chiesto permessi dal lavoro, che sono rimaste nonostante il caldo asfissiante (l’aria condizionata, ahimè, non funzionava) ( e neanche l’ascensore) e che hanno attraversato la città solo per esserci, beh, queste persone meritano tutta la mia stima e ammirazione.

Il tempo è l’unico bene non ripetibile che possediamo davvero, quindi dedicarmi due o tre ore della vita, sia di persona che durante la diretta, è un gesto anche questo irripetibile, unico, meraviglioso.
Grazie per esserci stati. Sarete per sempre nei miei ricordi più belli.

Chi ci è stato e chi ha seguito la diretta Facebook, sa che la presentazione non è andata al meglio. Ho avuto un piccolo malore dato dalla mia malattia.
Non sto qui a specificare di cosa si tratti (anche se ne parlo sempre senza problemi e anche durante la presentazione l’argomento è stato ampliamente trattato).
Resta il fatto che sarebbe dovuto essere tutto più fluido, invece ho accusato molta confusione e purtroppo i convenuti hanno dovuto sorbirsi i miei silenzi, le mie parole confuse e tutto il resto.
Nulla di grave, va tutto bene, io ci sono abituato, poteva andare peggio 😉

Vorrei ringraziare alcune persone nello specifico.

Inizio con gli amici (veri e insostituibili) del Roma Club Genova, che hanno risposto presente in massa ed erano tutti lì. Grazie amici miei, se non ci foste stati voi, forse la mia crisi sarebbe stata peggiore. La vostra presenza mi ha dato la forza per continuare.

A Fede e Fede, Fede (anche se da lontano) ed Elisa e la piccola Aurora. La vostra presenza è stata fondamentale per me. Grazie

Un ringraziamento va anche a chi non è potuto esserci, ma ha fatto di tutto per sfidare i piccoli e grandi impedimenti e imprevisti che la quotidianità piazza sempre sui nostri passi.
Grazie, davvero. Ci vedremo per il terzo romanzo.

Massimiliano Salvo che ha pazientemente assecondato la situazione e superbamente condotto la presentazione. Grazie di cuore, spero di restare in contatto con te.

Tutti coloro che sono intervenuti nonostante io sia un perfetto signor nessuno. Grazie davvero, io scrivo per voi, non per me, e vedere tanti visi sconosciuti andare via con la copia del libro mi fa capire che c’è davvero bisogno di scrittori e di artisti, anche di bassissimo impatto mediatico come me.

Per concludere vorrei ringraziare la Edizioni Spartaco, la migliore casa editrice che potessi desiderare e Agenzia Letteraria Edelweiss, che mi supporta sempre e comunque.

Infine, il ringraziamento più dolce va a Marianna, mia moglie, che ha letto meravigliosamente (e restituendo a tutti l’emozione che per prima ha provato lei) tre passaggi del libro. Lei è il mio tempo, lei è ogni mio passo, ogni mio pensiero è colmo di quello che lei è per me.

Questa sarà la mia ultima presentazione, tranne quella che farò (ancora non so quando) a Colleferro, la mia città di origine presso, la Libreria Sangraal, che considero un po’ casa mia.

Non credo che scrittori sconosciuti come me possano permettersi certi spazi. Devo crescere e migliorare prima di poter affrontare tutto questo con serenità; il malore di ieri è dato da una serie di situazioni, tra le quali l’agitazione per questa presentazione.
Non posso permettermi di stare male, così male, per una cosa del genere. Se mai un giorno ci saranno le condizioni (e questo dipende solo da me e dalle mie capacità), allora incontrerò di nuovo in un evento pubblico le persone che rendono il mio scrivere qualcosa di vero, palpabile, di necessario.
Sino ad allora credo che parlare con chi ama il mio scrivere sia un gesto che merita un palcoscenico molto più intimo e ristretto.

Io vi ringrazio tutti, tutti nessuno escluso. Spero che leggerete presto “Polvere” e che non vi deluderà. Se mai dovesse accadere, ditemelo, fatemelo sapere, non esitate: si cresce solo a “schiaffi”.

Vi abbraccio tutti,
A presto,

Daniele Germani

ESTERNO GIORNO – Liberi tutti

12 giovedì Set 2019

Posted by Daniele Germani in blog personale

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blog, books, ilovebooks, leggere, letteratura, letteratura contemporanea, letteratura italiana, lettori, lettrici, lettura, libri, racconti, romanzo, scrittori, scrittori esordienti, scrittori italiani, scrittura, scrittura creativa, social, topbooks

Ultimamente sto saturando la mia presenza su Facebook (e tutti i suoi fratelli) di info su come sta andando bene il mio romanzo, di come piaccia a tutti, di quanto sia stato fantastico scriverlo e pubblicarlo.

Però in molti dimenticano che noi scrittori “per passione” scriviamo nei ritagli di tempo, quando possiamo, quando i figli non piangono perchè ti distraggono e fin quando i nostri pazienti compagni di vita (mogli, mariti, genitori o coinquilini) davvero non ce la fanno più a vederci rintanati ore e ore a picchiare sulla tastiera o a passare decine di minuti a guardare nel vuoto immaginando trame, colpi di scena, personaggi e finali originali.

Noi scrittori per passione non portiamo il pane a casa con quello che scriviamo. Al massimo contribuiamo a sdradicare ancora un pezzetto di bosco con la carta che serve per stampare i nostri “capolavori”.

Però scriviamo perchè siamo certi che parlare a qualcuno tramite una storia sia l’unico (o almeno quello che sappiamo far meglio di altri) modo di potersi esprimere.

Io non scrivo perchè ho tanto tempo libero, perchè di tempo libero proprio non ne ho, non scrivo per un senso di rivalsa contro qualcosa o qualcuno, non scrivo neanche per garantire un futuro migliore a chissà chi.Io scrivo solo e soltanto perchè qualcuno mi fermi (su facebook, per strada, in qualche presentazione) e parli con me di quello che ho scritto, che mi dica cosa ne pensa e magari che non è d’accordo con il che, il cosa e il come di quello che ho scritto.
Noi scrittori “senza pane” non scriviamo per noi, scriviamo per voi.
Forse lo fanno anche quelli “con il pane”, non lo so, io non ne conosco, ma noi lo facciamo per farvi provare emozioni, per vedere lo stupore nei vostri visi, leggerlo nei vostri commenti, per capire se quello che abbiamo scritto è stato capito o non siamo stati bravi neanche a comunicare la metà del significato che volevamo dare.

Noi scrittori “senza pane” siamo molto molto stanchi a fine giornata, perchè dopo le sette/otto ore di lavoro, dobbiamo anche metterci lì a promuovere il nostro romanzo, ad organizzare presentazioni, a conoscere gente, ad invitarla agli incontri etc etc.
Non ci obbliga nessuno, è vero, ma facciamo tutto questo solo e perchè vogliamo che voi leggiate quello che abbiamo scritto in un anno, corretto in due e pubblicato in tre.

Grazie di esserci, lettori, altrimenti il nostro scrivere non avrebbe senso.
Però mi farebbe davvero piacere che fosse chiaro che tra una o dieci copie vendute in più, a noi non fa nessuna differenza, neanche un po’.
Cambia tutto invece tra una o dieci copie lette.

Leggete quello che comprate perchè lo abbiamo scritto, non solo tanto per, così potrete non essere d’accordo con quello che c’è in quelle pagine, ma succederà una cosa fantastica: saremo tutti un po’ più liberi.

A presto
Daniele

USCITA UFFICIALE 25 Luglio 2019 del romanzo “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri”

17 mercoledì Lug 2019

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DIRETTO. INTIMO. ILLUMINANTE

«Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri»

di Daniele Germani

edizionispartaco

Dal 25 luglio in tutte le librerie d’Italia

Fuggire dalla realtà, rifugiarsi in più dimensioni parallele, cambiare gli eventi seguendo la propria sensibilità, trasformarsi: essere uomo, donna, bambino, animale. Che cosa straordinaria è la mente umana. E che abisso insondabile è il cuore di un uomo.

«Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri» è un libro che parla di alienazione, di fughe da un mondo che non accetta la diversità, che esclude chi non si omologa alle prassi comuni, che cerca di piegare alle proprie logiche chi per natura è portato a rompere gli schemi, che preferisce confinare in un manicomio chi è malato e sacrificare la solidarietà, lo sforzo di comprendere, l’anelito all’ascolto sull’altare della scienza se non, per mera ignoranza, su quello della superstizione.

«Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri» è un romanzo complesso, profondo, problematico. Lo stile di Daniele Germani è raffinato. Il contenuto è duro, tremendo. Vero, pur essendo frutto di invenzione. Perché la mente umana è straordinaria e il cuore di ciascuno di noi un abisso. Una storia plurale assolutamente da leggere.

Pubblicato da Edizioni Spartaco, nelle librerie d’Italia dal 25 luglio 2019.

Il romanzo

Una donna, un uomo, un pazzo. Lei ha un rimpianto, aver lasciato il pianoforte e la musica per dedicarsi al marito e ai figli. Lui è ossessionato da una nota stonata, che gli risuona nella testa e non gli dà pace. Il folle sta preparando una bomba, per annientare il padre che non l’ha mai accettato. Siamo all’inizio degli anni Ottanta, la chiusura dei manicomi imposta dalla legge Basaglia del 1978 è l’occasione per esplorare il territorio complesso e accidentato del senno umano. In un romanzo ardito nella struttura, i riflettori sono puntati sulla parola «guarigione», che implica il sacrificio di mondi immaginari costruiti come antidoto all’isolamento, all’emarginazione. L’impossibilità di un legame autentico con gli altri lacera i personaggi della storia. E così la vicenda letteraria di una malattia «mentale» esplode nel racconto intimo della malattia «relazionale». Perché a volte i muri più difficili da penetrare, i più alti e i più spessi, sono quelli eretti da chi ci sta intorno. Ma i veri pazzi chi sono?

L’autore

Daniele Germani nasce a Colleferro (Roma) il 25 marzo 1978. Lavora nel settore cinematografico dal 1996 al 2006. Dal 2008 decide di trasferirsi all’estero (Spagna, Inghilterra, Irlanda), per poi stabilirsi per qualche anno a Madrid e poi di nuovo a Londra. Dal 2016 è tornato in Italia, a Genova, dove vive e lavora. È sposato con Marianna e padre di Nikita.
Ha pubblicato Manuale di fisica e buone maniere(David and Matthaus 2016).

LEGGI UN ESTRATTO CLICCANDO QUI
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Per info: www.edizionispartaco.com

Autorizzato il Visto Si Stampi per “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri”

08 lunedì Lug 2019

Posted by Daniele Germani in blog personale, News

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BASAGLIA, LEGGE BASAGLIA, letteratura, letteratura italiana, libri, manicomi, psicologia, racconti, RECENSIONE, romanzo, romanzo psicologico, scrittori, scrittura

A quasi un anno e mezzo dalla fine della prima stesura e dopo sei mesi di revisioni, correzioni, impaginazioni e sistemazione grafica, questa mattina il mio secondo romanzo “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri”, ha ricevuto il tanto atteso visto si stampi.

Sono orgoglioso ed emozionato per aver raggiunto questo traguardo. Se il “Manuale di fisica e buone maniere” fu il raggiungimento di un obiettivo che avevo da una vita, “Polvere” è la realizzazione di un sogno. Mai avrei pensato di riuscire a pubblicare un secondo romanzo passando per il mercato normale e non per quello a contributo, come già accadde per il Manuale.

La data (ancora non ufficiale) di uscita è il 25 Luglio 2019 e verrà pubblicato da Edizioni Spartaco.

Come sempre, l’intermediazione è stata curata in maniera eccelsa da Andrea Carnevale dell‘Agenzia Letteraria Edelweiss

Vi terrò aggiornati!

A presto,

Daniele Germani

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visto si stampi

Inizia la revisione pre-pubblicazione di COME ELIMINARE LA POLVERE E ALTRI BRUTTI PENSIERI

12 martedì Feb 2019

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BASAGLIA, LEGGE BASAGLIA, letteratura, letteratura italiana, lettura, libri, PSICHIATRIA, racconti, romanzo, scrittori, scrittura, scrittura creativa

Si parte con la prima fase della revisione del testo pre-pubblicazione.
Un lavoro che si preannuncia abbastanza importante, sia nella forma che nella sostanza.

Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri – Romanzo è ancora un pane un po’ grezzo e poco lievitato. Nei prossimi 32 giorni, ovvero fino alla scadenza della consegna della bozza finale del 15 marzo 2019, dovrà lievitare e arrotondarsi al meglio.

Ci lavoreremo giorno per giorno, costantemente, con la passione e l’amore che necessita.

A presto!

Daniele Germani

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#scrittura #romanzo #autoriitaliani #esordienti #letteratura #letteraturaitaliana #letteraturacontemporanea #autoricontemporanei #basaglia #leggebasaglia #psichiatria #scrittoriitaliani #lettura #leggere #edizionispartaco

Avviata la pubblicazione del mio secondo romanzo “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri”

29 martedì Gen 2019

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concorsi letterari, letteratura, letteratura italiana, lettura, libri, racconti, romanzo, scrittori, scrittura creativa

** Bene, ci siamo **
 
Cari amici e care amiche, lettori e lettrici,
 
il mio secondo romanzo Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri ha finalmente trovato casa e verrà pubblicato.
 
Ci è voluto un po’, forse più del previsto o meglio, del desiderato e sperato, ma dopo un anno e mezzo di ricerca, la casa editrice Edizioni Spartaco ha accettato la pubblicazione e scommesso su questa storia così inusuale.
 
Alla Spartaco Edizioni sono editori coraggiosi, perché “Polvere” è un romanzo particolare, molto complesso e non posso fare a meno di ringraziarli di cuore per averci creduto.
 
Non è il Manuale di fisica e buone maniere e ve ne accorgerete.
 
Sono anche fiero di aver pubblicato ancora senza contributo, ma passando per il difficile giudizio del mercato.
 
Il merito maggiore però va al mio agente Andrea Carnevale dell’ Agenzia Letteraria Edelweiss; lui ci ha creduto fino in fondo, sicuramente più di me. Da ottimo agente qual è, in questo romanzo ci ha visto molto di più di quanto avrei potuto fare io come autore.
Grazie Andrea.
 
Ora inizierà un periodo bello e difficile allo stesso tempo, quello dell’editing. Lavoreremo per rifinire questa storia e secondo la tabella di marcia “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri” vedrà la luce verso maggio/giugno.
 
Andremo spediti e vi terrò aggiornati sugli sviluppi.
 
Iniziamo questa seconda fase del viaggio. Spero che mi seguirete.
 
Un caloroso abbraccio,
Daniele
 

Il Manuale nel BEST OF BOOKS 2018 di Storie di Carta

13 domenica Gen 2019

Posted by Daniele Germani in blog personale, News

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Entrare a far parte della classifica dei migliori libri del 2018 di Sogni di Carta e altre storie con il Manuale di fisica e buone maniere è un vero piacere.

Un blog che va oltre la semplice recensione e vetrina, ma che è sempre stato un punto di riferimento per l’alta qualità e competenza dei suoi curatori.

 
Grazie, ne sono onorato.
 
“Un’opera prima che è un piccolo capolavoro.
 
Due vite che si intrecciano, due microcosmi che si relazionano, si cercano, si avvicinano senza mai incontrarsi.
 
Una storia dura e controcorrente raccontata con uno stile maturo e una poetica struggente”
 
Qui la classifica
https://sognidicartaealtrestorie.wordpress.com/2019/01/12/best-books-of-2018/?fbclid=IwAR0Ux09PKKeYCeb4jml9hK5de6SE1Pwio3SbhEYPHS4kXX_WU3Qou0sB0To

Novità riguardo il mio nuovo romanzo “COME ELIMINARE LA POLVERE E ALTRI BRUTTI PENSIERI”

27 sabato Gen 2018

Posted by Daniele Germani in blog personale, News

≈ 2 commenti

Tag

letteratura, letteratura italiana, libri, racconti, romanzo, scrittori, scrittori italiani, scrittura, scrittura creativa

Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri – Romanzo ha terminato la prima parte del suo viaggio.
Insieme ad Andrea Carnevale, il mio prezioso agente dell’ Agenzia Letteraria Edelweiss, abbiamo concluso la prima revisione.

Ci pare un gran bel lavoro, molto diverso dal Manuale, ma di certo di qualità forse ancor maggiore, o almeno è quanto mi ha detto Andrea.
E se lo dice lui, io mi fido.

Ora andremo alla ricerca di un Editore, ma questa volta il nostro volo editoriale dovrà essere molto più alto, perchè il livello di Polvere merita un cielo più grande dove spiegare le sue pagine.

Restate in contatto, la fiducia è tanta e spero che questa storia sia di vostro gradimento. Intanto io vi lascio un breve estratto, che potrete leggere alla fine di questo post.

A presto,

Daniele Germani

ESTRATTO:
Capitolo 14 – Il Pazzo – Sentimenti inaspettati

“Una volta mi parlò della rigenerazione cellulare. Mi spiegò che in sette anni il corpo è totalmente rigenerato. Nessuna cellula sopravvive e tutto rinasce. Il cervello, il fegato, il sangue e le ossa. Tutto era nuovo. Il processo era lento ma inesorabile.Dopo sette anni eravamo persone nuove, diverse eppure le stesse, con le stesse manie e le stesse condanne. Com’era possibile che nonostante questo non venissimo perdonati dallo Stato e non venissimo fatti uscire? Eravamo nuovi, resuscitati. Ogni giorno miliardi di cellule morivano e nascevano uguali, eppure diverse. Nulla è identico, eppure lo è. Capii quindi che non punivano il nostro corpo, ma la nostra mente, la nostra coscienza, perché quella mica si rigenerava ogni sette anni; no, quella restava sempre la stessa e, da quello che ho imparato, quella poteva solo marcire e non guarire.Una volta, incuriosito da quel processo rigenerativo, gli chiesi cosa accadesse con la pelle, perché per le cellule interne il percorso di eliminazione degli scarti era abbastanza chiaro, ma per quelle esterne? Gli occhi, le cornee, le unghie, la pelle, i capelli, come venivano eliminati?Cosa diventano? Evaporano? Si riassorbono?
«Nulla di tutto questo» mi rispose. «Diventano la polvere che respiri e che spazzi via ogni giorno da casa» mi disse scartando un paio di assi.”

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  • 19/05/2020 h 18.00 in diretta su Book Advisor con Cinzia Orabona di Prospero / Enoteca letteraria 18 Maggio 2020

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