• Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri
    • Acquista la tua Polvere e certi Brutti Pensieri
    • Leggi la prefazione
    • Dicono della Polvere e dei Brutti Pensieri – Recensioni
    • Stampa e media
  • Acquista la tua Polvere e certi Brutti Pensieri
  • Home e ultime notizie
  • Il manuale
    • Cos’è il Manuale
    • Leggi i primi due capitoli
    • Acquista il Manuale
    • Dicono del manuale – Recensioni
      • Stampa e media
    • COMUNICATO STAMPA DAVID AND MATTHAUS
    • Presentazione Colleferro 16 10 2016 – FOTO VIDEO
  • Contatti e social
  • BLOG PERSONALE
  • Biografia
  • Stampa e media

COME ELIMINARE LA POLVERE E ALTRI BRUTTI PENSIERI

~ Il nuovo romanzo di Daniele Germani

Archivi tag: romanzo

Sotto la copertina recensisce Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri

10 domenica Nov 2019

Posted by Daniele Germani in News, RECENSIONI POLVERE

≈ Lascia un commento

Tag

BASAGLIA, books, I LOVE BOOK, ilovebooks, LEGGE BASAGLIA, leggere, letteratura, letteratura contemporanea, letteratura contemporanea italiana, letteratura italiana, libri, PSICHIATRIA, psicologia, RECENSIONE, romanzo, ROMANZO ITALIANO, romanzo psicologico, scrittura creativa

Alcune recensioni sono tecniche, altre svogliate, certe recensioni rivelano troppo della storia e ce ne sono alcune confuse, che forse non parlano neanche del testo in questione.

Quella di Lucrezia di Sotto la copertina è invece un gioiello. Per “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri” è la seconda recensione di altissimo livello. Lucrezia ha letto in tanti dettagli nascosti la vera natura del testo. Grazie Lucrezia

QUI LA RECENSIONE ORIGINALE

”

#JUSTREAD ✍️ – Recensione di “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri” di Daniele Germani 🙍‍♂️🙍🤯

Sarà capitato anche a voi: a volte, nelle nostre letture si creano delle consonanze che rendono ogni libro l’anello di una sola catena. Di recente vi ho parlato de La notte dell’uccisione del maiale di Magda Szabó (Edizioni Anfora) come di una detective story in senso lato: indizi disseminati nel corso dell’intreccio che dipingono in triste quadro finale.

In Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri di Daniele Germani (Edizioni Spartaco) si verifica qualcosa di simile: storie che corrono su binari paralleli, dirette verso la stessa destinazione senza (apparentemente) incontrarsi mai. Seguiamo le vicende di tre protagonisti accomunati da un senso di sconfitta.

Si rese conto che le restituivano l’immagine che lei aveva di se stessa. Si chiese se anche gli altri si vedessero così deformi, così lontani dall’idea che avevano costruito di se stessi e della loro vita. Forse si contraevano ed espandevano a seconda della grandezza del loro fallimento.

Ringraziamo ancora la casa editrice per averci permesso di leggere questo romanzo!

C’è una donna, ormai non più nella prima giovinezza. A causa di una gravidanza inaspettata e indesiderata e delle pressioni di fidanzato e parenti, ha dovuto abbandonare l’idea di laurearsi e ormai da lungo tempo è imprigionata in una servile esistenza casalinga, circondata da una famiglia ingrata che a malapena fa caso a lei. Tra i suoi amori perduti, quello per la musica del pianoforte: uno dai tanti privilegi che ormai le vengono negati.

Per la donna, il pianoforte è la perfezione irraggiungibile, la bellezza assoluta di ciò che ha perduto e cerca disperatamente di recuperare. Il pianoforte è anche il simbolo di tutto ciò che è immortale e intoccato dalle sozzure della vita; per questa ragione, la polvere non riesce a sfiorarlo. © stigwaage

C’è un uomo, anche lui sposato, anche lui invischiato in un matrimonio senza amore; un uomo che non ha mai visto il mare, e nella cui testa c’è una nota stonata che lo sta facendo impazzire. Nella sua mente si affollano domande, giuste e sbagliate. Quella fondamentale?

Come faccio a eliminare la polvere e i brutti pensieri?

E poi c’è un pazzo. Che sia un uomo, piuttosto che una donna, non importa: ciò che conta è il male che lo affligge, un male nato e cresciuto in tanti anni di manicomio, di soprusi; fino a che la legge Basaglia del 1978 gli regala una libertà illusoria, che lui sceglie di vivere da prigioniero nello scantinato di un padre che odia e, a sentir lui, da cui è ampiamente ricambiato.

Uno scatto da uno dei molti manicomi (Mombello) del nostro Paese, ormai un cumulo di rovine. © marcog91

Tre vite che, nel silenzio di una grigia città priva di punti di riferimento, ticchettano silenziosamente come il timer di una bomba: ciascuna di esse, a modo suo, è arrivata al punto di rottura.

Per la donna è la possibilità di lavorare in un negozio di strumenti musicali, di poter di nuovo pigiare i tasti di un meraviglioso pianoforte intonso da polvere e da brutti pensieri; per l’uomo, è quella nota stonata che minaccia di rompere ogni sbarra della sua prigione, di fargli compiere azioni che deraglino dai suoi binari; e il pazzo… Beh, il pazzo è sul punto di compiere l’atto supremo, un atto che avvicina l’uomo a dio.

Personaggi che popolano uno stesso universo. Le stesse strade anonime, lo stesso negozio di strumenti musicali, la stessa scuola, o istituto. Ci sono consonanze, nelle loro esistenze, che ti fanno chiedere se l’uomo e la donna non siano in realtà marito e moglie; se il pazzo sia lo stesso che ha aggredito la consorte dell’uomo senza nome, lasciandole in eredità un perpetuo naso rotto. Eppure c’è una nota stonata, i pezzi del puzzle non combaciano mai abbastanza da formare un’immagine nitida… prima che essa ti esploda in faccia in un modo in cui non ti aspetti.

Non vi svelo altro della trama: vorrebbe dire andare contro le intenzioni dell’autore, contro il gusto investigativo del libro stesso. Un’indagine che non è confinata al lettore: i personaggi, l’uomo e la donna, si fanno domande (quelle capaci di distruggere muri e confini della loro psiche). A possedere le risposte sembra essere il pazzo.

Figura emarginata dalla società, se prima era separato da essa da alte mura di cemento e un oscuro oblio, una volta fuori rimane circondato da un invalicabile fortezza di imbarazzo e paura. La pazzia ieri si scontra con la pazzia oggi: quanto è cambiato e quanto è rimasto invariato nel corso degli anni, dopo una cesura così importante, almeno sulla carta, come la legge Basaglia?

Così Franco Basaglia: «Voce confusa con la miseria, l’indigenza e la delinquenza, parola resa muta dal linguaggio razionale della malattia, messaggio stroncato dall’internamento e reso indecifrabile dalla definizione di pericolosità e dalla necessità sociale dell’invalidazione, la follia non viene mai ascoltata per ciò che dice o che vorrebbe dire». © pelino

Legare i pazienti come lui gli aveva sempre fatto risparmiare parecchio tempo. Ora la legge lo impediva. A dire il vero lo aveva sempre vietato, ma negli ultimi anni alcune leggi garantivano ai pazzi o ai fuori di testa, alcolizzati e drogati che fossero, lo stesso trattamento sanitario riservato agli altri, e lui si era dovuto adeguare. […] Fece rapidamente il contro di quante persone aveva spedito in manicomio nei suoi trent’anni di carriera solo perché avevano mostrato gli stessi sintomi di questo tizio. Ora non poteva più. Ora doveva curarle.

Scese per un sottopasso. Imboccò quel corridoio lungo e buio dove, nascoste alla vista degli abitanti della città, vivevano le creature scartate dal mondo civile. Senzatetto, qualche matto, eroinomani e spacciatori se ne stavano rintanati il più possibile e da sopra nessuno li avrebbe costretti a trasformarsi in cittadini. L’accordo sembrava funzionare.

I matti restano matti, anche fuori dai manicomi: per molti, la chiusura delle istituzioni ha significato semplicemente passare da uno stato di abbandono e abuso (raccontato nei suoi dettagli più crudi) a un altro.

All’improvviso eravamo liberi. Già. Ma liberi da cosa? Noi avevamo solo bisogno di non dormire nella nostra merda, di avere qualche medicina agli orari giusti, di non venire picchiati per qualsiasi cosa. Non avevamo bisogno di essere liberi. Avevamo bisogno di essere curati. Loro dicono liberi, ma io dico abbandonati. Chi è stato fortunato come me è tornato a casa, perché io una casa ce l’ho. Altri sono rimasti in strada. Alcuni non avevano nessuno, altri ce l’avevano ma non sarebbero andati a prenderli.

Soprattutto, esiste un caleidoscopio della pazzia: ce n’è indotta da soprusi e libertà negate. E una percepita dagli occhi degli altri.

Forse questo non vi è chiaro, i matti sono matti quando sono fuori, quando sono in giro, quando sono a contatto con voi che siete normali.

Se questo libro parla di pazzia e di cura (nelle sue sfumature più oscure: per esempio cura cercata per liberare la società da un peso inutile o sfruttata come mezzo per guadagnarsi gratitudine, notorietà e prestigio) parla anche di noi, dei cosiddetti “normali”.

Lo psichiatra, neurologo e docente Franco Basaglia, promotore della riforma psichiatrica nel nostro Paese e ispiratore della Legge 180 del 1978, che decretò la chiusura dei manicomi.

I normali non sono altro che coloro che non escono dalla linea tratteggiata dal buonsenso comune. Eppure, in un modo o nell’altro, più o meno apertamente, non finiamo tutti per debordare da quei contorni, anche solamente nella solitudine del nostro animo?

Fuori la gente sana pensava che in fin dei conti ce l’eravamo cercata a non nascere uguali a loro.

E quando accade, quante volte anche solo l’istinto di rompere regole spesso automposte diventa un segreto che ci pulsa dentro finché non esplode o soffoca lì dove è nato?

Era arrivato il momento di cercare un pazzo che un tempo aveva preso a pugni sua moglie e capire se anche lui avesse sentito quelle note tutte stonate prima di iniziare a malmenare la gente per strada. Doveva capire se anche lui si sarebbe presto trasformato in qualcosa che fino a qualche tempo prima era semplicemente della polvere da mettere sotto un tappeto della società moderna, da rinchiudere in un manicomio, anche ora che i manicomi non esistevano più. Era ora di andarsi a guardare allo specchio.

La pazzia è allora quell’universo che sta al dilà dello specchio in cui il normale si riflette ma non osa guardarsi. Ed il timore del diverso è uno dei temi portanti della narrazione. La paura che si prova per chi ostenta, volente o nolente, la propria alterità non è altro che l’estrema conseguenza delle barriere che ci separano dagli altri, più o meno sconosciuti. Non è vero che ci trascuriamo a vicenda solo perché il tempo scorre veloce e ne abbiamo poco da dedicare a chi ci sta attorno; a volte, ignorare è una scelta.

Camminando rapidamente per quel corridoio buio, abbassò lo sguardo e cercò di concentrarsi soltanto sulla luce in fondo, stando attenta a non calpestare siringhe e marciume. Soprattutto stette attenta a non incrociare lo sguardo di nessuno.

Il dolore altrui fa paura; e fa paura il pensiero di essere osservati, di essere sorpresi a mostrare un’emozione, salvo scoprire che non c’è nessuno a guardare perché nessuno vuole vedere. E questo è accaduto tanto ai margini della società, nei manicomi come nei campi di concentramento (il parallelismo è evidente), quanto per strada o al supermercato, o persino tra le mura domestiche.

Ti viene da piangere , è un attimo, ma ti rifiuti, perché non puoi farlo in mezzo alla gente, non puoi piangere mentre hai il mondo intorno che ti guarda, anche se poi in verità non ti guarda nessuno.

Croma di Herbert Baglione: uno dei murales del noto street artist brasiliano, in via delle Conce a Roma. © Claudia Gaiotto

Non c’è vicinanza, tra i personaggi di Germani. Le famiglie sembrano conglomerati finiti insieme per caso, nuclei funamboli su reti sfilacciate di convenzioni sociali e mancanza di alternative. Le famiglie sono anche quelle che ti spediscono in manicomio per non dividersi un’eredità. I padri picchiano i figli, i figli non rispettano i genitori che invece li amano.

I sentimenti invecchiano e muoiono rapidamente, e restano le conseguenze, sentenze da scontare col sorriso sulle labbra. Non ci si comprende, perché si pensa di farlo già; e si pensa di farlo già perché ci si rifiuta di guardare davvero. E si parla sottovoce, come in manicomio, perché esprimersi è un crimine che si paga caro. Con l’incomprensione e la solitudine e, in casi estremi, con la violenza e l’abuso, in ognuna delle loro molteplici forme.

Pensi di aver contato per qualcuno, per uno spruzzo di vita in una notte di speranze, quando credevi ancora alla nobiltà del gesto, quando credevi che il futuro fosse un evento prevedibile da poter modellare a tuo piacimento.

C’è una quarta presenza che permea tutto il libro, in una forma o in un’altra, in ogni capitolo. Una presenza che si adagia addosso e si attacca, si respira e si beve, si posa a terra o danza nell’aria: la polvere. Una creatura che ha quasi vita propria, una persecutrice. Che cosa sia questa polvere è la domanda fondamentale a cui si cerca di dare una risposta. Ed è possibile eliminarla?

Non vi dirò che cos’è la polvere, dovrete scoprirlo leggendo. Se vorrete farlo. Anche perché solo leggendo, potrete capirlo. Ma posso darvi uno spiraglio su quell’ultima questione, che è anche la prima: è possibile eliminarla?

Non dalla vita di tutti i giorni, o così pare. Solo il pianoforte, nel libro, è intonso, tanto che ci si può specchiare sulla superficie nera. Infinito come il cullare delle onde, o il momento di un’esplosione.

Che cosa sia la polvere del titolo, che riempie la vita dei tre protagonisti, è la domanda fondamentale del romanzo. © stoplessgomore

E se non si può eliminare, con la polvere ci si adatta a conviverci, ognuno a modo suo. Il sano e il malato, il reale e l’immaginario ci fanno i conti; ci si adatta, in modi più o meno ortodossi, più o meno benaccetti dalla morale comune. In questo senso, obietta il libro, anche la malattia è un meccanismo di adattamento; curare per forza, curare in maniera ortodossa, allora, vuol dire togliere all’individuo la sua unica arma di difesa contro il mondo.

Un’argomentazione controversa, con cui si può essere più o meno d’accordo. E la domanda potrebbe non essere quella giusta: quel “come” potrebbe dover diventare un “se”.

Tiriamo le fila, dunque: che cos’è Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri?

Un libro che parla alle nostre paure e alla nostra vergogna, paura e vergogna che non sono solo emozioni innate ma anche comportamenti acquisiti. Un libro che sfida la percezione comune di buono o cattivo e di giusto o sbagliato, con una prosa che oscilla paurosamente tra l’alto e il basso (a volte troppo), così come sentimenti e fatti descritti. Una miccia per far esplodere delle domande in testa, quelle che spesso non vogliamo farci.

Un libro che va letto con attenzione, per cogliere i dettagli, lì dove si nasconde il diavolo, come si dice. E felicemente consigliato.

* ACQUISTA LA TUA POLVERE E CERTI BRUTTI PENSIERI

* LEGGI UN ESTRATTO CLICCANDO QUI

* LEGGI TUTTE LE RECENSIONI CLICCANDO QUI

Rock in Read recensisce Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri

06 mercoledì Nov 2019

Posted by Daniele Germani in News, RECENSIONI POLVERE

≈ Lascia un commento

Tag

BASAGLIA, best books, books, I LOVE BOOK, LEGGE BASAGLIA, leggere, letteratura, letteratura contemporanea, letteratura italiana, libri, PSICHIATRIA, psicologia, RECENSIONE, romanzo, ROMANZO ITALIANO, romanzo psicologico, romanzoitaliano, scrittori, scrittori italiani, scrittura

RECENSIONE ORIGINALE QUI

rock n read

 

Come Eliminare La Polvere E Altri Brutti Pensieri è un romanzo articolato, come sviluppato su più livelli e molto molto affascinante.

Il 13 maggio 1978 la legge n.180, la Legge Basaglia, in tema di “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori”, fu la prima e unica legge che impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio.

Una svolta epocale, quando finalmente e definitivamente mutò l’approccio alla “diversità”.

In Come Eliminare La Polvere E Altri Brutti Pensieri uno dei protagonisti vive parte della sua vita, mentale e relazionale, all’interno di un manicomio.

Un luogo di totale isolamento, nonostante la quantità di gente che ci sta al suo interno, un luogo di incomprensione, chiusura, solitudine e altri mondi.

I mondi della mente, i mondi che ci si costruisce per darsi dei perché…

Molte sono le minuziose descrizioni delle condizioni disumane in cui erano tenuti e mantenuti dentro le gelide mura. Come venivano trattati, e non trattati era qualcosa di desolante, che non poteva certo portare, e non era quello l’obiettivo, a nessun tipo di miglioramento clinico.

Come Eliminare La Polvere E Altri Brutti Pensieri se vuoi lo compri QUI

Ma altri sono i personaggi di questo romanzo sul “senno”.

“Una donna, un uomo, un pazzo. Lei ha un rimpianto, aver lasciato il pianoforte e la musica per dedicarsi al marito e ai figli. Lui è ossessionato da una nota stonata, che gli risuona nella testa e non gli dà pace. Il folle sta preparando una bomba, per annientare il padre che non l’ha mai accettato.”

Tutti e tre i protagonisti hanno delle vite che non gli si addicono, sono pieni di dubbi, rimpianti, soprattutto hanno tutti la certezza che quella che stanno vivendo non sia la loro vita, quella che volevano.

Neanche lontanamente… e questo li logora voracemente.

Ma i “malati di mente”, i pazzi, esattamente chi sono? In cosa sono diversi dalle persone “normali”?

Questo libro è diretto, mai eccessivo, e solleva in noi delle domande.

Mi è parso come una buona tisana calda in un pomeriggio d’inverno, la sorseggi lentamente, senza fretta, intanto ti fai domande, e il solo ragionare ti fa star meglio.

COME ELIMINARE LA POLVERE E ALTRI BRUTTI PENSIERI – SPARTACO – 2019

* ACQUISTA LA TUA POLVERE E CERTI BRUTTI PENSIERI

* LEGGI UN ESTRATTO CLICCANDO QUI

* LEGGI TUTTE LE RECENSIONI CLICCANDO QUI

 

 

Intervista radiofonica con Gianluca Garrapa di PuntoRadio – Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri

25 venerdì Ott 2019

Posted by Daniele Germani in News, RECENSIONI POLVERE, stampa e media

≈ Commenti disabilitati su Intervista radiofonica con Gianluca Garrapa di PuntoRadio – Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri

Tag

BASAGLIA, best books, blog, books, come eliminare la polvere e altri brutti pensieri, INTERVISTA, LEGGE BASAGLIA, leggere, letteratura, letteratura contemporanea, letteratura contemporanea italiana, letteratura italiana, lettori, lettura, libri, PSICHIATRIA, psicologia, racconti, radio, RECENSIONE, romanzo, ROMANZO ITALIANO, romanzo psicologico, scrittura

Nel corso del programma radiofonico Radioquestasera, in streaming su PuntoRadioFM, ho avuto il piacere di chiacchierare con Gianluca Garrapa del mio secondo romanzo “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri” e di altre cose molto interessanti.

Buon ascolto,

Daniele

Ylenia Del Giudice di Parte del Discorso recensisce Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri

08 martedì Ott 2019

Posted by Daniele Germani in News, RECENSIONI POLVERE

≈ Lascia un commento

Tag

books, LEGGE BASAGLIA, leggere, letteratura, letteratura contemporanea, letteratura contemporanea italiana, letteratura italiana, lettori, lettura, libri, pazzi, pazzia, PSICHIATRIA, psicologia, RECENSIONE, romanzo, romanzo psicologico, scrittori, scrittura

Qui la RECENSIONE ORIGINALE

“Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri: la nota stonata.

A pensarci bene sarebbe stato il caso di inserire un titolo decisamente più valido e sensuale, ma WordPress ha le sue piccole pecche e così devo trovare un punto di incontro tra la mia nota stonata e la sua. Sono le sette di mercoledì mattina; avrei dovuto scrivere questa recensione già la settimana scorsa. Il lavoro, le crisi di panico, quel maledetto senso di essere sempre una nota stonata. Ho scelto il libro giusto, anche questa volta.

Ho conosciuto Daniele Germani– autore di Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri – per caso: evento su Facebook, libreria San Graal; lui che organizza un evento per permettere alla libraia di ordinare un numero di copie giuste. Ho visto la copertina, ho letto il titolo, l’ho ordinato. Come sempre, non avevo idea nemmeno di cosa si stesse parlando.

Edizioni Spartaco, della quale vi avevo parlato la settimana scorsa, è una di quelle case editrici che propone testi fuori dalla norma. Questo è stato uno dei motivi per cui poi mi sono lanciata e ho voluto rischiare. Ho iniziato Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri questa estate, su una coperta dal gusto vintage di mia nonna, in una casa che poteva far da sfondo a La casa nella prateria. Odore di erba bagnata al mattino, insetti – vespe, soprattutto – che ti fanno perdere, come si suol dire, dieci anni di vita, un tramonto da star male. Quella sensazione che ti prende lo stomaco le prime righe ma ti abbandona poco dopo, lasciandoti pensare che quel che tieni tra le mani è solo un altro romanzo con frasi comuni. Però prosegui, perché non può essere così. Poi, superato qualche capitolo, ti senti tirato giù: hai rincorso il White Rabbit di Carroll e, come Alice, sei caduta nella buca. Nessuno ti ha spinto.

Una trama impossibile

Una delle pagine del libro Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri, di Daniele Germani, edito da Edizioni Spartaco

Quando parlo di “trama impossibile” parlo di una trama che non può essere raccontata ad altri, perché si rischia di svelare, di lasciare troppi indizi in superficie che non vi porteranno a fare una scelta in nessuna delle due direzioni. È una trama del come dire, non del cosa.

Lei, Lui, Il Pazzo. Tre figure le cui storie si intrecciano senza mai saperlo davvero. Ognuno di loro è a conoscenza dell’esistenza degli altri due solo per dei piccoli dettagli conservati nei propri ricordi. Tutti e tre, comunque, sono uniti da un fondamentale dettaglio: sussurrano, si sentono una “nota stonata”.

Uno sfondo interessante

Ho letto molti libri su matti, manicomi e dottori altrettanto pazzi e tutti quanti sono ambientati durante la permanenza in manicomio (prima di Basaglia) o subito dopo, quando i matti erano in strada, liberi dal litio. Quella zona grigia a cavallo fra l’interruzione delle cure forzata dalla legge e la libertà non mi era ancora capitata prima di leggere Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri. Questo sfondo è quello che vi accompagnerà nei primi capitoli, quelli in cui vi perderete e metterete a dura prova il vostro interesse. Io ho scelto di proseguire e ne sono stata davvero felice. L’ambientazione perfetta per porsi domande.

All’improvviso eravamo liberi. Già. Ma liberi da cosa? Noi avevamo solo bisogno di non dormire nella nostra merda, di avere qualche medicina agli orari giusti, di non venire picchiati per qualsiasi cosa. Non avevamo bisogno di essere liberi. Avevamo bisogno di essere curati. Loro dicono liberi, ma oggi io dico abbandonati.

Abbandono, libertà, qualunque cosa sia “altro” rispetto a quel punto di vista. Pazzia, disagio mentale o solo un buon motivo per fuggire?

La salvezza del bello, l’erotismo e la ferita

Una delle pagine del libro Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri, di Daniele Germani, edito da Edizioni Spartaco

Può sembrare strano tirare in ballo un saggio sull’estetica, eppure ci sono delle riflessioni interessanti da fare. Byung-Chul Han, nell’esprimersi sul concetto di pornografia ed erotismo, afferma che «la distrazione trasforma la pornografia in una fotografia erotica».

Questo, essenzialmente, è ciò che accade con Daniele Germani: egli riesce, come la strega di Hansel e Gretel, farci entrare nella casa di dolci che sembra questo romanzo. Ma non c’è nessun dolcetto: senti il ferro battuto della ringhiera stretta con troppa forza fra le mani, il dente che morde il labbro; senti quel ritorno alla realtà come uno schiaffo improvviso, mentre sei perso in un tunnel di dettagli che sembrano superflui alla storia e invece sono fondamentali per l’immersione. È per questo che la storia di Daniele Germani è erotica: il lettore viene distratto fino alla fine e non di una distrazione superficiale, sia chiaro. Sempre nel saggio di Han leggiamo: «Pornografico è anche un romanzo di facile lettura che tende a uno svelamento definitivo, a una verità finale […]. L’erotismo fa a meno della verità: è un’apparenza, un fenomeno del velo».


Non è quel tipo di libro in cui il lettore si immedesima e si riconosce. Il lettore resta turbato, ha bisogno di un paio di giorni per dare valore al testo, senza consentire alle proprie aspettative di prevalere in ogni singola virgola.


Successivamente, sulla seduzione, Han afferma che essa «gioca sull’intuizione di ciò che nell’altro resta eternamente segreto a lui stesso, su ciò che non saprò mai di lui e che tuttavia mi attira sotto il marchio del segreto». Nel gioco della seduzione, dunque, è insito un «pathos della distanza, un pathos del velamento». Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri è quindi, giunti a questo punto, un romanzo erotico e seducente.

Probabilmente è sconveniente parlare di un libro citandone un altro ma, per esprimere al meglio quel che penso, devo necessariamente inserire un briciolo di parole di altri, soprattutto quando si tratta di riflessioni di questo genere. È ancora il filosofo sudcoreano a venirmi incontro: «A differenza dello shock il punctum non urla: ama invece il silenzio e custodisce il segreto. Nonostante il suo silenzio si manifesti come ferita. Quando cadono tutti i significati, le intenzioni, le opinioni, le classificazioni, i giudizi, le messe in scena, le pose, i gesti, le codificazioni, le informazioni, allora il punctum si manifesta come resto silenzioso, cantante, che provoca turbamento. Il punctum è il resto che resiste restando alle spalle della rappresentazione, l’immediato che si sottrae alla mediazione di senso e significato; è il corporeo, materiale, affettivo e inconscio, dunque reale che è antitetico al simbolico».

La nota stonata: il risultato finale

 

Daniele Germani non riesce a definirsi un vero e proprio scrittore. Non vive di questo; scrivere non è il suo mestiere. Eppure, nonostante la sua visione pessimista (nella quale del resto mi rispecchio), è in grado senza dubbio di emergere tra tutti i testi che vivono negli scaffali. Questa polvere di cui parla penetra nei pori della pelle: non ti senti colpevole, non ti senti addolorato né felice. Non è quel tipo di libro in cui il lettore si immedesima e si riconosce. Il lettore resta turbato, ha bisogno di un paio di giorni per dare valore al testo, senza consentire alle proprie aspettative di prevalere in ogni singola virgola.

Daniele mi chiese come avevo preso il finale, se alla fine il libro mi era piaciuto davvero e non solo per dargli una nota positiva. Lui cercava la nota stonata, invece, quel che non andava. Voleva la conferma di essere fallibile, come tutti. Sarà sicuramente così, in qualcosa fallirà sicuramente come tutti. Non in questo racconto, però; non quando la neve che si deposita sui pensieri dell’uomo si trasforma nella polvere bianca che seppellirà alcuni dei pensieri della donna e che si ritroverà nella bocca del Pazzo, poco prima della fine.

Voglio concludere con un piccolo estratto del capitolo Verso il buio, ancora.

Siete sempre più soli e sarete sempre più isolati, dietro alle vostre strane tecnologie, alla musica sparata dentro le orecchie, imprigionata nella vostra disattenta concentrazione. Perché? Chi scrive musica, chi scrive un libro o dipinge un quadro non l’ha fatto solo per voi, per tenere tutto chiuso nel vostro egoismo. Chi fa arte la fa per tutti.

Si torna dove si è stati bene, si dice. Così fanno questi tre personaggi, nonostante si percepisca sempre un senso di inadeguatezza. Un viaggio nel regno dei lillipuziani dove voi siete Gulliver. O, forse, solo un uomo in un mondo sbagliato.”

 

* ACQUISTA LA TUA POLVERE E CERTI BRUTTI PENSIERI

* LEGGI UN ESTRATTO CLICCANDO QUI

* LEGGI TUTTE LE RECENSIONI CLICCANDO QUI

Teresa Anania recensisce COME ELIMINARE LA POLVERE E ALTRI BRUTTI PENSIERI per Il mondo incantato dei libri

27 venerdì Set 2019

Posted by Daniele Germani in News, RECENSIONI POLVERE

≈ Lascia un commento

Tag

BASAGLIA, books, contatti, LEGGE BASAGLIA, leggere, letteratura, letteratura contemporanea, letteratura italiana, lettori, lettura, libri, Ludovico Einaudi, pazzi, psicologia, racconti, racconti brevi, RECENSIONE, romanzo, scrittori, scrittura

Link originale alle recensione cliccando qui

“Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri”, di Daniele Germani

Introduzione

Ero matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non così i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita. (Alda Merini)

Aneddoti personali

Cos’è realmente la pazzia? L’etichetta di “pazzo” viene spesso attribuita in maniera impropria a quanti preferiscono lasciare ad altri la convinzione di essere normali.

Recensione

Dopo aver entusiasmato i lettori con il suo romanzo d’esordio “Manuale di fisica e buone maniere”, Daniele Germani ritorna con un altro romanzo dal titolo particolare; una metafora che leggendo non tarderà a svelarsi. Singolare la cover, passaporto necessario al percorso che si andrà a compiere in un mondo appartenuto ad una pagina triste di un passato recente; e forse anche il colore scelto non è casuale …  Siamo alla fine degli anni settanta quando,due anni prima della sua morte, Franco Basaglia dà il nome alla Legge 180/78, nota appunto come Legge Basaglia, che decreta la chiusura definitiva dei manicomi, segnando una svolta nel complicato capitolo “assistenza” ai pazienti psichiatrici. Veri e propri lager di tortura e sevizie nei quali venivano internati, in quelle che altro non erano che celle spesso di isolamento, tutti quei soggetti “mentalmente instabili”, “troppo vivaci”, “incompresi”, “estremamente introversi”, “fuori dal coro” o considerati malati perché omosessuali … Tutti coloro i quali occorreva tenere lontani dalla “normalità” appartenente ad una società che ha sempre preferito nascondersi dietro a un dito se non alzare muri, di fronte a difficoltà oggettive derivanti da situazioni complicate, forse, da affrontare. Non ci si poneva neppure il problema di come gestire un parente o un figlio/a caratterialmente irrequieto o sui generis, dalle idee un po’ bizzarre o magari semplicemente eccentrico; non “domabile” e quindi, spesso con la complicità di consenzienti medici di famiglia, da internare. Persone, individui, ridotti a larve umane che pazzi lo sono diventati davvero, giorno dopo giorno, perché scopo di pseudo medici responsabili di atrocità e sevizie inaudite,non era di sicuro l’applicazione del Giuramento di Ippocrate. La guarigione non era contemplata; diceva Basaglia ” La società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla. Il manicomio ha qui la sua ragion d’essere.” Ed è proprio su questo che Germani accende i riflettori, sulla totale mancanza di volontà nel capire, singolarmente, le problematiche di ogni “malato mentale” e provare a risolverle.
Tre protagonisti, un uomo, una donna e un pazzo. Tre storie con un unico filo conduttore:essere ostaggio della propria mente, alienati da “brutti pensieri” che sommergono un cervello già sepolto sotto una fitta coltre di “polvere”. Tre personaggi borderline, forti nelle loro fragilità, vittime dell’ignoranza e dei pregiudizi, di un distorto stereotipo chiamato follia che tende ad omologare sotto una percezione sbagliata una realtà fatta di sofferenza, rimpianti e dolore. Dove la vittima, a volte, si confonde col carnefice quasi a voler giustificare un senso di rivalsa lavandosi la coscienza.
Recensire senza entrare nel vivo della narrazione non è semplice e ancor meno lo è cercare di trasmettere le emozioni di ogni genere e grado che ci si trova a vivere e a provare un capitolo dopo l’altro. Non racconterò nulla dei tre (?) personaggi, lascio al lettore l’onere e l’onore di fare la loro conoscenza; di avvicinarsi in punta di piedi a chi per anni ha dovuto fare i conti con quella mancanza di credibilità e di rispetto che spetterebbe di diritto a tutti gli esseri umani. Daniele Germani ha saputo raccontare con eleganza, attraverso una scrittura colta, raffinata e scorrevole, lo spaccato vergognoso di società che di civile ha solo il nome. La narrazione, trascinante e introspettiva, conduce inevitabilmente alla riflessione sulla diversità in senso lato e su un concetto di normalità troppo spesso fatta solo di finzione e apparenza. Daniele induce il lettore a compiere un viaggio attraverso tutti quei cunicoli e quelle strettoie della mente umana ancora esplorate solo in parte e dove risiedono vicende, traumi infantili, paure, fantasmi, fantasie e immaginazioni che, in taluni casi uscendo dagli argini che delimitano un equilibrio precario, finiscono col prendere il sopravvento sfociando in ciò che nella migliore delle ipotesi si chiama “solo” depressione…

Conclusioni

Assolutamente da leggere con la consapevolezza di apprendere, anche se in chiave romanzata, ma in maniera diretta, cruda a volte, fatti che pur se non nella fattispecie del racconto in sé, realmente accaduti all’interno di tutte quelle carceri travestite da Istituti di Cura che avrebbero, solo, dovuto fare da zona di conforto tra le famiglie e quanti ne avevano realmente bisogno.

Teresa Anania

Voto 5/5

Citazioni

“Forse non ci stavano mandando via, forse avevano capito che avevamo solo bisogno di tranquillità, di serenità, di non prendere bastonate per ogni cosa, di non avere la testa immersa in secchi di acqua gelida e soprattutto di non morire senza motivo. … Non avevamo bisogno di essere liberi. Avevamo bisogno di essere curati. Loro dicono liberi, ma oggi io dico abbandonati.”

 

“Io non ero Pazzo finché non sono uscito dall’Istituto, perché prima ero come tutti gli altri. Perché, forse questo non vi è chiaro, i matti sono matti quando sono fuori, quando sono in giro, quando sono a contatto con voi che siete normali. … io sono Pazzo perché siete stati voi a decidere di essere sani.”

 

“…Dottore, ma lei così ammazza i granelli di polvere che ho in testa, … lei non li conosce, quei granelli. A lei sembrano solo polvere, ma vivono, Dottore mio. Io guarirò e loro moriranno. … Ti prometto che sistemeremo anche la polvere… Non capiva tutto quello che gli diceva, ma andava bene così. Era lui a dover capire, non il Pazzo a spiegarsi meglio.”

  • Editore:Edizioni Spartaco
  • Data di pubblicazione:25 Luglio 2019
  • Note di pubblicazione:Edizioni Spartaco – Collana Dissensi
  • ISBN: 978-88-96350-76-8
  • Prezzo (Euro): 12.00
  • N. Pagine: 193

* ACQUISTA LA TUA POLVERE E CERTI BRUTTI PENSIERI

* LEGGI UN ESTRATTO CLICCANDO QUI

* LEGGI TUTTE LE RECENSIONI CLICCANDO QUI

ESTERNO GIORNO – Liberi tutti

12 giovedì Set 2019

Posted by Daniele Germani in blog personale

≈ Lascia un commento

Tag

blog, books, ilovebooks, leggere, letteratura, letteratura contemporanea, letteratura italiana, lettori, lettrici, lettura, libri, racconti, romanzo, scrittori, scrittori esordienti, scrittori italiani, scrittura, scrittura creativa, social, topbooks

Ultimamente sto saturando la mia presenza su Facebook (e tutti i suoi fratelli) di info su come sta andando bene il mio romanzo, di come piaccia a tutti, di quanto sia stato fantastico scriverlo e pubblicarlo.

Però in molti dimenticano che noi scrittori “per passione” scriviamo nei ritagli di tempo, quando possiamo, quando i figli non piangono perchè ti distraggono e fin quando i nostri pazienti compagni di vita (mogli, mariti, genitori o coinquilini) davvero non ce la fanno più a vederci rintanati ore e ore a picchiare sulla tastiera o a passare decine di minuti a guardare nel vuoto immaginando trame, colpi di scena, personaggi e finali originali.

Noi scrittori per passione non portiamo il pane a casa con quello che scriviamo. Al massimo contribuiamo a sdradicare ancora un pezzetto di bosco con la carta che serve per stampare i nostri “capolavori”.

Però scriviamo perchè siamo certi che parlare a qualcuno tramite una storia sia l’unico (o almeno quello che sappiamo far meglio di altri) modo di potersi esprimere.

Io non scrivo perchè ho tanto tempo libero, perchè di tempo libero proprio non ne ho, non scrivo per un senso di rivalsa contro qualcosa o qualcuno, non scrivo neanche per garantire un futuro migliore a chissà chi.Io scrivo solo e soltanto perchè qualcuno mi fermi (su facebook, per strada, in qualche presentazione) e parli con me di quello che ho scritto, che mi dica cosa ne pensa e magari che non è d’accordo con il che, il cosa e il come di quello che ho scritto.
Noi scrittori “senza pane” non scriviamo per noi, scriviamo per voi.
Forse lo fanno anche quelli “con il pane”, non lo so, io non ne conosco, ma noi lo facciamo per farvi provare emozioni, per vedere lo stupore nei vostri visi, leggerlo nei vostri commenti, per capire se quello che abbiamo scritto è stato capito o non siamo stati bravi neanche a comunicare la metà del significato che volevamo dare.

Noi scrittori “senza pane” siamo molto molto stanchi a fine giornata, perchè dopo le sette/otto ore di lavoro, dobbiamo anche metterci lì a promuovere il nostro romanzo, ad organizzare presentazioni, a conoscere gente, ad invitarla agli incontri etc etc.
Non ci obbliga nessuno, è vero, ma facciamo tutto questo solo e perchè vogliamo che voi leggiate quello che abbiamo scritto in un anno, corretto in due e pubblicato in tre.

Grazie di esserci, lettori, altrimenti il nostro scrivere non avrebbe senso.
Però mi farebbe davvero piacere che fosse chiaro che tra una o dieci copie vendute in più, a noi non fa nessuna differenza, neanche un po’.
Cambia tutto invece tra una o dieci copie lette.

Leggete quello che comprate perchè lo abbiamo scritto, non solo tanto per, così potrete non essere d’accordo con quello che c’è in quelle pagine, ma succederà una cosa fantastica: saremo tutti un po’ più liberi.

A presto
Daniele

Recensione da MILLE SPLENDIDI LIBRI E NON SOLO di “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri”

02 lunedì Set 2019

Posted by Daniele Germani in News, RECENSIONI POLVERE

≈ Lascia un commento

Tag

BASAGLIA, LEGGE BASAGLIA, leggere, letteratura, letteratura contemporanea, letteratura contemporanea italiana, letteratura italiana, lettori, lettura, libri, manicomi, pazzi, pazzia, PSICHIATRIA, psicologia, racconti, racconto, romanzo, ROMANZO ITALIANO, romanzo psicologico, scrittori, scrittura

Loredana Cilento di ” Mille splendidi libri e non solo” recensisce “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri” sul suo blog ”

Potete leggere la RECENSIONE ORIGINALE cliccando qui

 

* ACQUISTA LA TUA POLVERE E CERTI BRUTTI PENSIERI

* LEGGI UN ESTRATTO CLICCANDO QUI

* LEGGI TUTTE LE RECENSIONI CLICCANDO QUI

LA RECENSIONE

“Io parlo sottovoce. Soltanto sottovoce. Ho vissuto per molti anni in un luogo dove il silenzio era una virtù e dove parlare era un peccato. Anche cantare era peccato; e se era peccaminoso parlare, figuriamoci cantare.

Chi peccava si beccava qualche bastonatura. Ne prendevamo tante, di bastonature. Ma non solo perché parlavamo o cantavamo; no, ovviamente no.”

Nel 1978 la legge Basaglia impone la chiusura dei manicomi, da qui un libro sull’alienazione umana che infrange i muri del pressapochismo e insinuando dubbi e domande: cos’è la pazzia? Chi sono i veri pazzi? Siamo noi a essere troppo sani?

Daniele Germani, con Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri (Spartaco edizioni) ci accompagna nelle stanze più buie della mente umana, ci sussurra note di una musica alienate, alcune note sono stonate, si ripetono quasi ritmicamente, come un jazz suonato male, sono le note stonate che riecheggiano nella mente di un uomo; e ci sono i rimpianti di una scelta, i rimpianti di una passione, quella di una donna che non farà più vibrare i tasti di un pianoforte, Chopin,  Mozart, e il difficile Schumann; c’è poi un muro dove un Pazzo ha imparato a fissarlo e a viverci dentro, tra le crepe di quei mattoni e della malta che li tiene insieme, imparando a vivere le vite di chi non ha mai vissuto davvero.

Tre storie, un unico fil rouge, un romanzo basato sulla parola guarigione, la cui struttura particolare e audace dà spazio ad ampie riflessioni; le scelte che necessariamente vanno prese nella vita e che inevitabilmente la cambieranno, ma non solo. Lo stereotipo cui siamo abituati della follia, vista come deviazione della realtà, pregiudizievole e lacerante, oscura il giudizio, facendoci cadere inesorabilmente nella retorica qualunquista.

“Da domani avrò ancora la mia polvere e quelli che il professore chiamava i brutti pensieri. Forse sono solo polvere e brutti pensieri, sì, ma almeno è una polvere che vale la pena di essere vissuta e sono brutti pensieri che meritano di essere accuditi.”

Pagine e pagine intense, potenti, che raccontano, che emozionano con una prosa raffinata ma mai pretenziosa, un dedalo tra realtà, sofferenza fisica e mentale, quella dei pazienti ricoverati nei manicomi, e le privazioni laceranti della vita, fino a giungere un climax di tormento, alienazione e poi consapevolezza.

“Non fermatevi qui, c’è ancora una storia da scrivere e ci sono pagine da leggere, e sono dedicate a chi ancora non si è arreso. Ricordatevi però che quel pazzo aveva ragione: io sono Pazzo solo perché siete voi a voler essere sani”

Attraverso la verità del Pazzo, si leggono pagine di assoluta bellezza che incollano letteralmente il lettore, Daniele Germani ha scritto un libro che vale la pena leggere, lui ci mostra una realtà che può davvero far paura

E io mi chiedo: e poi così negativa la pazzia? I pazzi osano dove gli angeli temono d’andare.
Alexander Pope

SCHEDA TECNICA
Titolo: Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri

Autore: Daniele Germani

Editore: Edizioni Spartaco

Collana: Dissensi

Pagine: 188

Prezzo: € 12,00

Uscita: 25 luglio 2019

 

Recensione di MODULAZIONI TEMPORALI di Come Eliminare la Polvere e Altri Brutti Pensieri

27 martedì Ago 2019

Posted by Daniele Germani in News, RECENSIONI POLVERE

≈ Lascia un commento

Tag

BASAGLIA, LEGGE BASAGLIA, leggere, letteratura, letteratura contemporanea, letteratura italiana, lettori, lettura, libri, manicomi, pazzi, pazzia, PSICHIATRIA, psicologia, racconti, romanzo, ROMANZO ITALIANO, romanzo psicologico, scrittori, scrittori italiani, scrittura

MICAELA CALDONAZZO  di Modulazioni temporali, recensisce COME ELIMINARE LA POLVERE E ALTRI BRUTTI PENSIERI.

Qui la recensione originale

LEGGI UN ESTRATTO CLICCANDO QUI
ACQUISTA LA TUA POLVERE E CERTI BRUTTI PENSIERI

RECENSIONE

Un romanzo introspettivo che parte dal mentale per giungere al relazionale, perché a volte i muri più alti e difficili da superare sono eretti da chi abbiamo intorno…

Cos’è la Pazzia? Cos’è la follia e qual è la domanda fondamentale che ciascuno di noi ha il dovere di porsi, la cui risposta determina la realizzazione della propria vita? Qual è quella domanda che serve a ciascuno di noi in un determinato momento della propria vita, quell’istante esatto in cui la fatidica domanda deve nascere spontanea e soprattutto deve trovare la giusta risposta?

È proprio questa riflessione che spinge il protagonista di questo libro a vivere la sua vita al limite della follia, a infilarsi nelle situazioni più estreme e disparate, in un continuo altalenarsi di realtà e illusione, sempre alla ricerca costante del vero senso della vita che può trovarsi soltanto dopo aver eliminato la polvere e altri brutti pensieri.

Ed è cosi che il protagonista riesce a giungere alla sua risposta giusta, dopo un lungo viaggio di introspezione personale che lo porta a riflettere non solo sulla sua esistenza ma, più in generale, sulla natura dell’essere umano in termini di emozioni, sentimenti, ambizioni e rapporti sociali.

Dopo la lettura di “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri” di Daniele Germani (Edizioni Spartaco, pp. 183, euro 12, https://www.edizionispartaco.com/) nascono spontanei nuovi spunti di riflessione e qualcosa di diverso inizia a muoversi!

Micaela Caldonazzo

SCHEDA TECNICA
Titolo: Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri

Autore: Daniele Germani

Editore: Edizioni Spartaco

Collana: Dissensi

Pagine: 188

Prezzo: € 12,00

Uscita: 25 luglio 2019

Recensione di A TUTTO VOLUME – LIBRI CON GABRIO di “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri”

19 lunedì Ago 2019

Posted by Daniele Germani in News, RECENSIONI POLVERE

≈ Lascia un commento

Tag

autori contemporanei, autoriemergenti, autoriitaliani, BASAGLIA, LEGGE BASAGLIA, leggere, letteratura, letteratura contemporanea, letteratura contemporanea italiana, letteratura italiana, lettori, lettrici, pazzi, pazzia, PSICHIATRIA, psicologia, RECENSIONE, romanzo, romanzo psicologico, romanzoitaliano

La bellissima e accurata recensione di A TuttoVolume – Libri con Gabrio di “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri”.

La recensione originale la potete trovare qui

LEGGI UN ESTRATTO CLICCANDO QUI
ACQUISTA LA TUA POLVERE E CERTI BRUTTI PENSIERI

Recensione
Un libro che affronta una tematica molto delicata e particolare: la pazzia. L’autore, Daniele Germani riesce a raccontarla nel miglior modo possibile, ossia con grande umanità, mistero ed insinuando in noi alcune domande, tra cui la principale: “i veri pazzi chi sono?”

All’interno del romanzo si fa la conoscenza di tre personaggi: un uomo, una donna e un Pazzo.

Tutti e tre hanno le proprie vite, il proprio vissuto ricco di tormenti, dubbi, angosce e specialmente rimorsi. Hanno compiuto determinate scelte che hanno causato loro di trovarsi a vivere, ora, la vita che non desideravano e che li annienta.

“Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri” è forte, a volte crudo e diretto, ma mai eccessivo o esagerato. Tutto è ben equilibrato, le parole sono dosate, a volte poetiche, infatti la penna di Daniele Germani ha un non so che di melodico, di soave. Mi sono ritrovato spesso a leggere dei passaggi a voce alta, dato che si prestavano molto a ciò (tra cui la pagina 30: è fantastica, superlativa), grazie alla loro delicatezza ed intensità.

L’autore ha una scrittura che conquista, che trasporta ed incanta. I passaggi che meriterebbero di essere tenuti a mente e sui quali riflettere sono davvero tanti. Forse è proprio questo uno degli intenti del libro di Daniele Germani: farci riflettere, ma oltre sulla storia e sui personaggi, anche dentro di noi. Ho avuto spesso la sensazione che volesse come farci compiere un viaggio in noi stessi tramite i tre protagonisti, dopo aver provato a capire le loro posizioni.

Si percepisce chiaramente la sofferenza dei personaggi presenti, il loro dolore, la loro insoddisfazione e la loro voglia di rivalsa, sono come alienati, ognuno a proprio modo e svuotati dentro. A volte ho anche pensato che non possedessero neppure le forze per reagire ed avessero ormai perso le speranze, ancorati spesso al loro passato, ai loro sogni infranti.

Ho trovato interessante anche come i “20 anni” si ripetessero spesso durante i capitoli.

Durante la lettura ci si accorge dell’importanza fondamentale della mente umana e di come, a volte, possa essere complicata e contorta. Di come non sempre vada per la stessa strada del cuore, ma percorra un tratto differente.

Ogni tanto il libro è talmente profondo ed intenso che richiede di fermarsi un attimo per riflettere, per analizzare meglio la situazione, il passaggio letto. È come se ci invitasse a metterci in gioco rispondendo a delle domande e provando a far luce in noi stessi.

Analizzare, studiare, osservare i tre personaggi da fuori è, a volte, più complicato e difficile di come possa sembrare. Infatti mi sono posto, spesso, varie domande su di loro, oltre a chiedermi come mi sarei comportato in quelle situazioni. Un libro da leggere con calma, molto profondo, a tratti complesso che mette in gioco tanti lati dell’essere umano.

Ne consiglio la lettura a chi ama la scrittura raffinata, intensa e che non abbia timore circa l’argomento che tratta.

“Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri” attraverso tre personaggi ci fa scoprire la pazzia, la scardina e ci insinua dubbi di vario genere. Leggerlo, però, ne vale la pena.

“…Per concludere, mi hanno detto che sono Pazzo, me l’hanno fatto capire in tutte le maniere possibili, certificandomelo, urlandomelo, picchiandomi e immergendomi la testa sott’acqua e, sapete cosa? Io parlo solo sottovoce e sono Pazzo, sì, lo sono. Ma mi ci avete fatto diventare voi.
Ed era ora di restituirvi la cortesia.”

Trama
Una donna, un uomo, un pazzo. Lei ha un rimpianto, aver lasciato il pianoforte e la musica per dedicarsi al marito e ai figli. Lui è ossessionato da una nota stonata, che gli risuona nella testa e non gli dà pace. Il folle sta preparando una bomba, per annientare il padre che non l’ha mai accettato.

Siamo all’inizio degli anni Ottanta, la chiusura dei manicomi imposta dalla legge Basaglia del 1978 è l’occasione per esplorare il territorio complesso e accidentato del senno umano.

In un romanzo ardito nella struttura, i riflettori sono puntati sulla parola «guarigione», che implica il sacrificio di mondi immaginari costruiti come antidoto all’isolamento, all’emarginazione. L’impossibilità di un legame autentico con gli altri lacera i personaggi della storia. E così la vicenda letteraria di una malattia «mentale» esplode nel racconto intimo della malattia «relazionale».

Perché a volte i muri più difficili da penetrare, i più alti e i più spessi, sono quelli eretti da chi ci sta intorno. Ma i veri pazzi chi sono?

SCHEDA TECNICA
Titolo: Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri

Autore: Daniele Germani

Editore: Edizioni Spartaco

Collana: Dissensi

Pagine: 188

Prezzo: € 12,00

Uscita: 25 luglio 2019

Recensione de LINKIESTA di COME ELIMINARE LA POLVERE E ALTRI BRUTTI PENSIERI

08 giovedì Ago 2019

Posted by Daniele Germani in News, RECENSIONI POLVERE

≈ 2 commenti

Tag

autoriemergenti, autoriitaliani, BASAGLIA, LEGGE BASAGLIA, letteratura, letteratura italiana, lettori, lettura, romanzo, romanzo psicologico, romanzoitaliano

La prima recensione in assoluto di COME ELIMINARE LA POLVERE E ALTRI BRUTTI PENSIERI a cura di Elisabetta Favale, blogger de L’INKIESTA.

La recensione originale la potete trovare qui

LEGGI UN ESTRATTO CLICCANDO QUI
ACQUISTA LA TUA POLVERE E CERTI BRUTTI PENSIERI

” Ho segnato tanti di quei passi del libro che se volessi citarli tutti farei prima a leggervelo” #libridaleggere #psicologia #lettureestive “

C’è Il Pazzo, c’è L’uomo e c’è La donna, tutti e tre vivono in modo diverso una forma di alienazione che li tiene in ostaggio nella gabbia della loro mente, l’uomo e la donna temono talmente tanto il rimpianto da perdersi nei pensieri continuando a farsi domande e incapaci di scegliere, crogiolandosi nel dolore del rammarico che annienta, il Pazzo è la summa di entrambi.

Il libro

“Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri: Una donna, un uomo, un pazzo. Lei ha un rimpianto, aver lasciato il pianoforte e la musica per dedicarsi al marito e ai figli. Lui è ossessionato da una nota stonata, che gli risuona nella testa e non gli dà pace. Il folle sta preparando una bomba, per annientare il padre che non l’ha mai accettato. Siamo all’inizio degli anni Ottanta, la chiusura dei manicomi imposta dalla legge Basaglia del 1978 è l’occasione per esplorare il territorio complesso e accidentato del senno umano. In un romanzo ardito nella struttura, i riflettori sono puntati sulla parola «guarigione», che implica il sacrificio di mondi immaginari costruiti come antidoto all’isolamento, all’emarginazione. L’impossibilità di un legame autentico con gli altri lacera i personaggi della storia. E così la vicenda letteraria di una malattia «mentale» esplode nel racconto intimo della malattia «relazionale». Perché a volte i muri più difficili da penetrare, i più alti e i più spessi, sono quelli eretti da chi ci sta intorno. Ma i veri pazzi chi sono?”

La mia lettura

Daniele Germani ci conduce nel labirinto dell’agentività umana, un senso di dolore fisico arriva al lettore che vive la “ruminazione mentale” raccontata nei brevi capitoli che si alternano passando da una maschera all’altra perché come diceva Oscar Wilde“Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero”chi sono i tre personaggi principali di “Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri”? A voi scoprirlo.

Quello che racconta Germani è un mondo di atti ripetuti e svuotati quasi di ogni energia, stereotipia comportamentale o comportamento che devia dallo standard, entrambi letali! La prosa di Daniele Germani è elegante anche laddove si fa più duro l’argomento, quando racconta le verità del pazzo.

Non è possibile, leggendo Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri, evitare di pensare alla proprie occasioni perdute che altro non sono se non un passato che fatica a svanire “Non c’è nostalgia più dolorosa di quella delle cose che non sono mai state! “ per dirla con Fernando Pessoa e per questo a leggere questo romanzo ci si fa un po’ male …

“Ho scoperto che il tempo si piega nei ricordi e non nelle ferite che la vita ti ha inflitto. Quelle restano, si trasformano, diventano alibi e verità manomesse dalle circostanze. Le mie, di circostanze, erano le più vere bugie che mi fossi mai detto, le menzogne più reali che nessuno mi avrebbe mai e poi mai potuto contestare”

Il Pazzo è l’emblema della “follia dell’immaginario collettivo”, porta addosso lo stigma del pregiudizio e dell’ignoranza, viaggiare nella sua mente vuol dire prendere coscienza di cosa significhi “ Imparare a fissare un muro e viverci dentro”.

“Cos’è il vero? Come fate a essere certi che il reale sia quello che state vivendo? Voi ora, adesso? Chi può assicurarvelo? Come fanno a essere false certe emozioni che ho provato?”

Tagliente, preciso, Daniele Germani riesce a svegliare dall’acquiescenza un’anima fragile che vent’anni di reclusione hanno fatto precipitare in un profondo stato catatonico, l’incapacità di uscire fuori dalla reclusione fisica e mentale è straziante; Daniele Germani ci porta in fondo a questa storia senza illuderci.

Affermare, confermare, negare, accettare regole, tacere per salvarsi e la salvezza è in quei granelli di polvere. Nonostante tutto.

Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri – Daniele Germani – Edizioni Spartaco

← Vecchi Post

Seguimi anche su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram

Dal blog personale

  • Presentazione di “Polvere” sulla pagina di Libramente Caffè Letterario 23 giugno 2020
  • Azzurra Sichera di “Silenzio sto leggendo” recensisce COME ELIMINARE LA POLVERE E ALTRI BRUTTI PENSIERI 22 giugno 2020
  • 19/05/2020 h 18.00 in diretta su Book Advisor con Cinzia Orabona di Prospero / Enoteca letteraria 18 maggio 2020

Polvere e brutti pensieri su Facebook

Polvere e brutti pensieri su Facebook

Seguici anche si Twitter

I miei Cinguettii

WordPress.com.

Annulla

 
Caricamento commenti...
Commento
    ×
    Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
    Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie