Bellissima recensione, sincera e chiara.
Grazie ad Anna di “Appunti di una giovane reader”
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Recensione ‘Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri’ di Daniele Germani
COME ELIMINARE LA POLVERE E ALTRI BRUTTI PENSIERI di Daniele Germani │ Editore: Edizioni Spartaco │ Pagine: 183 │ Prezzo: 12,00€
Loro sono un uomo, una donna e un pazzo. Nella testa del primo risuona l’eco di una nota stonata, zoppa, che proprio non vuole funzionare e rovina l’intera partitura, rendendo muta ogni parola. Un pensiero malforme, un tritono, una brutta dissonanza che confonderebbe anche i musicisti più esperti. Un jazz suonato male, ma talmente male, da diventare quasi logico, quasi buono. Perso nei corridoi bui e tentacolari, annaspando in un’esistenza quadrata, l’uomo, che odia il suo lavoro e non ha mai visto il mare, cerca una risposta al quesito che lo assilla costantemente: come eliminare la polvere e altri brutti pensieri?
Infine c’è un Pazzo che, da circa vent’anni, mormora sottovoce il buio dei propri pensieri popolati da strani granelli di polvere. Sono i compagni di una vita, l’unico contatto con la realtà. Ha viaggiato tanto insieme a loro, pur di rivendicare la propria identità, senza mai perdersi. Preda del pregiudizio e dell’ignoranza di una società di sani che lo ha etichettato come tale, il Pazzo ha imparato a fissare un muro e a viverci dentro. Tra le crepe di quei mattoni e della malta che li tiene insieme, ha imparato a vivere le vite di chi non è mai vissuto per davvero, vite finite, contate, storie a scadenza, segnate da fiumi di domande a cui è difficile trovare delle risposte che siano diverse dalla menzogna.
Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri è un romanzo che indirizza il lettore verso una concatenazione di eventi che, ad un certo momento, diventa quasi logica, come se i pezzi del puzzle fossero tutti lì ed andrebbero semplicemente incastrati gli uni con gli altri, salvo poi sovvertire ogni cosa. Un cambio di prospettiva che diventa quasi un volersi prendere gioco del lettore che, spiazzato, dinanzi alla piega presa dagli eventi, non riesce a distinguere la realtà dall’immaginazione.
Il viaggio all’interno di questo romanzo-denuncia è paragonabile ad un terreno scivoloso, un pendio argilloso pronto a franare alla minima folata di vento e capace di travolgere il lettore e quel suo flebile barlume di certezze. Cos’è la pazzia? Chi sono i pazzi? Alla resa dei conti, chi ci dice che siamo noi i sani?
Con una prosa lucida e raffinata, che non smarrisce mai la via, nonostante gli aneddoti toccanti che riguardano la figura del Pazzo, con tutte le descrizioni inerenti l’esistenza condotta nei manicomi e le diverse pratiche di tortura a cui persone, come noi, sono state sottoposte, Germani ci mette a parte di una realtà che, con modalità e in luoghi diversi, è purtroppo ancora attuale. Una realtà nei confronti della quale, molto spesso, si è preferito, in molti casi, volgere le spalle perché si sa se occhio non vede, cuore non duole.
Un romanzo di nicchia, un romanzo-protesta, un romanzo che sovverte le regole ed invita alla riflessione convinta. Un romanzo che è un’esperienza di vita, o meglio di vite, reali e non, a cui sarebbe necessario prestare la giusta attenzione.
